Aggregazioni – Luigi Viscido

Do not disturb d’artista

Nel 2011, per stimolare l’Amministrazione Comunale di Battipaglia ad implementare una Galleria d’Arte Comunale, dò vita a “Do not disturb d’artista”, con cui chiamo gli artisti più diversi a misurarsi con il formato e la funzione del cartellino d’albergo, reinterpretandolo secondo la propria ispirazione. “Do not disturb d’artista” è una mostra ma è soprattutto un progetto: ripetere l’iniziativa ogni anno e – donando i lavori al Comune di Battipaglia – dar vita a un Museo Comunale d’Arte Contemporanea molto speciale. Aderiscono gli artisti: Alessandro Bazan, Alvise Bittente, Gianluca Costantini, Vanni Cuoghi, Ilaria Del Monte, Marco Demis, Pablo Echaurren, Massimo Giacon, Maicol e Mirco, Giacomo Nanni, Laurina Paperina, Michael Rotondi, Roxy in the Box. Purtroppo il traumatico scioglimento del Comune prima, il disinteresse delle Amministrazioni successive poi, pongono “Do not disturb d’artista” in una condizione di limbo.

Luigi Viscido - Do not disturbi d'artista: Vanni Cuoghi

Luigi Viscido - Do not disturbi d'artista: Roxy in the Box

Luigi Viscido - Do not disturbi d'artista: Pablo Echaurren

Luigi Viscido - Do not disturbi d'artista: Michael Rotondi

Luigi Viscido - Do not disturbi d'artista: Massimo Giacon

Luigi Viscido - Do not disturbi d'artista: Marco Demis

Luigi Viscido - Do not disturbi d'artista: Maicol e Mirco

Luigi Viscido - Do not disturbi d'artista: Ilaria Del Monte

Luigi Viscido - Do not disturbi d'artista: Gianluca Costantini

Luigi Viscido - Do not disturbi d'artista: Giacomo Nanni

Luigi Viscido - Do not disturbi d'artista: Alvise Bittente

Luigi Viscido - Do not disturbi d'artista: Alessandro Bazan

Asterisma

In astronomia, un asterisma è un qualunque gruppo di stelle visibile nel cielo notturno, riconoscibile per una particolare fisionomia. Le costellazioni come l’Orsa Maggiore, l’Orsa Minore, il Dragone, sono asterismi, per esempio. Ma un asterisma può raggruppare stelle luminose appartenenti a costellazioni diverse.
Un asterisma insomma è un collegamento di stelle che l’uomo ha da sempre fatto per dare forma e nome al cielo stellato.
Asterisma Battipaglia nasce nel 2019 da un mio appello alle personalità battipagliesi del mondo dell’arte, della letteratura, della musica, del giornalismo, esprimendo il desiderio di realizzare con esse una testimonianza fotografica della costellazione culturale di Battipaglia alle soglie degli anni Venti.
Il fine primo è una foto di gruppo, il fine ultimo è un incontro che possa stimolare la vivacità culturale di Battipaglia.

Da sinistra verso destra, dall’alto in basso: Rudy Zoppi, Gianni Comunale, Michele Nigro, Francesco Tarsia, Gerardo Bisogni Di Monteleone, Gennaro Branca, Paolo Bini, Paolo Scarlato, Maurizio Petraglia, Benedetto Battipede, Mirko Pierri, Lucia Barba, Mario Bove, Marco Di Bello, Alberto Tafuri, Luigi Longobardi, Salvatore Illeggittimo, Francesco Ventriglia, Pia Lanciotti, Alessandro Fusco, Vincenzo Carucci, Lorenzo Celli, Carmine Cataldo, Morena Fortino, Roberta Montenurro, Antonietta Pierri.

Arca dei Marchi

Faccio il grafico, mi piacciono le cose vecchie e tento microiniziative culturali. Triangolo perfetto che nel 2020 fa nascere l’Arca dei Marchi: ricostruire i loghi di vecchie aziende o associazioni o prodotti di Battipaglia, per conservare non solo la loro memoria ma anche quella di noti grafici o anonimi tipografi.
L’Arca ha molteplici livelli di lettura: è amore per la grafica, è passione per il mio territorio, è nostalgia, è ricordo di persone e luoghi specifici, è riflessione sulla storia economica e sociale. Ma in fondo spero sia anche una velata istigazione al fare, per Battipaglia: siamo stati, siamo, un territorio ricco di storia, abilità, tradizione: se non riusciamo a recuperare ciò che è irrimediabilmente finito, recuperiamo lo spirito che ha mosso molte delle imprese – commerciali, produttive, culturali, sociali – incarnate in quei marchi.
In collaborazione con Alfonso Amato, Enzo Castaldi e Paolo De Vita, l’Arca dei Marchi diventa un progetto di logoteca comunale, con mostra permanente e pubblicazione di un libro. Data la sua natura, l’Arca dei Marchi si può rivelare senza fine.

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Welcome back “Ting Ting”

Da tempo volevo portare a Battipaglia una copia autenticata della foto di Hoepker che ritrae il vecchio Cinema “Ting Ting”. Così è nato “Welcome back Ting Ting”, progetto di raccolta fondi mirata ad acquistare la foto e a donarla al Comune, in collaborazione con il Rotary Club di Battipaglia, nell’ambito del progetto L’Arca dei Marchi.
Non volevo una semplice raccolta fondi, volevo fare una piccola operazione culturale. Così ho chiesto a Marco Gallotta, artista newyorkese di origini battipagliesi, di reinterpretare a modo suo la foto di Hoepker. Marco era l’artista perfetto per il progetto: la Battipaglia di oggi, cittadina del mondo, per la Battipaglia di ieri, radicata nei vicoli.
Marco ha prodotto una serie di dieci pezzi, messi in vendita online dal Rotary Club e andati a ruba, raccogliendo così i 2.000 euro necessari all’acquisto della foto.

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Battipaglia on my mind

Prima della pandemia contattai Maicol & Mirco perché creasse un loghetto a sostegno della mobilitazione ambientale dei battipagliesi che si stava svolgendo in quel periodo. Maicol & Mirco fece un disegno magnifico e tuttavia, per non ingenerare confusione nella gente riguardo il Comitato “Battipaglia dice no”, non lo usai molto.
Ma quel loghetto mi ha perseguitato per tutto il tempo. Andava usato. Perché Michael Rocchetti, con intuito da artista, per illustrare i rifiuti ha scelto una latta. Battipaglia deve molto alla latta. Battipaglia è stata per decenni un polo agroalimentare conserviero tra i più importanti d’Italia. La latta è un nostro simbolo forte. Allora per me quel loghetto ha un significato primario, certo: il fiore che esce da un rifiuto, ma ne ha anche uno secondario: la nostra storia che fiorisce. Al loghetto ho voluto aggiungere la scritta “on my mind” come la canzone di Carmichael, che esprime una nostalgia. Per me Battipaglia è una nostalgia.
Così, Simona Otranto ed io abbiamo dato vita a “Invasioni Botaniche”, con lo scopo di operare interventi di verde pubblico nella città per sensibilizzare al tema Amministrazione Comunale e cittadinanza. La prima iniziativa ha visto l’uso proprio del loghetto di Maicol e Mirco, stampato su shopping bag vendute per finanziare l’acquisto e la piantumazione di un grande cedro in piazza Aldo Moro, a sostituzione dello storico cedro tagliato anni addietro.

Nuova araldica Città di Battipaglia

Nel 2021 ho voluto misurarmi con l’araldica della Città di Battipaglia.
In araldica, scienza antica e seriosa di cui sono appassionato ignorante, non esiste lo stemma come intendiamo oggi il logo, registrato con una immagine ben precisa. In araldica lo stemma è una descrizione, la cosiddetta “blasonatura”: quella di Battipaglia è “Inquartato: al PRIMO d’azzurro alla spiga di grano d’oro, al SECONDO e TERZO d’oro pieno, al QUARTO di rosso al lambello d’argento. Ornamenti esteriori da Città”.

Nell’araldica civica, il Regolamento Tecnico-Araldico prevede che gli stemmi siano composti da uno scudo (obbligatoriamente sannitico moderno) e da “ornamenti esteriori”. Quelli standard sono la corona di rango (Comune, Città, Provincia) e i serti vegetali (di solito fronde di quercia e di alloro), ma a queste prescrizioni si può derogare come previsto dallo stesso Regolamento con l’indicazione «salvo diversa concessione», attraverso un decreto di riconoscimento o concessione particolare.

Senza arrivare a toccare lo scudo, per caratterizzare il simbolo di Battipaglia sono intervenuto sui serti vegetali, rinunciando ad alloro e quercia in favore di pomodoro, tabacco e loglietto (foraggio per eccellenza delle bufale), tre piante che tanto hanno dato alla nostra comunità. Una modifica possibile, chiedendo la speciale concessione all’Ufficio Araldico nazionale. Solo per gli inserti vegetali, diversi sono gli esempi: il Comune di Melazzo al posto del ramo di quercia ha il ramo di vite, i Comuni di Camposanto e Codorno hanno come serti vegetali due palme, il Comune di Aqui Terme un ramo di vite e un fascio di spighe. Altri comuni hanno concessioni per usare un diverso scudo, una diversa corona, ecc.

Ho provato a visualizzare l’idea, in vari stili, con vario grado di verosimiglianza botanica, cercando di essere rispettoso della grammatica araldica e del suo gusto, evitando le semplificazioni estreme tipiche della grafica moderna quando si misura con gli emblemi araldici.